Discussione:
Jarrett
(troppo vecchio per rispondere)
Ago
2011-03-31 13:18:53 UTC
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Nella discografia di Jarrett, a vostro avviso quali sono le perle che vanno
necessariamente ascoltate?

Ho molti suoi dischi, ma molti me ne mancano ancora. Quali mi consigliate di
procurarmi?
Niccolo' Carli
2011-03-31 17:51:03 UTC
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Post by Ago
Nella discografia di Jarrett, a vostro avviso quali sono le perle che vanno
necessariamente ascoltate?
Ho molti suoi dischi, ma molti me ne mancano ancora. Quali mi consigliate di
procurarmi?
A me piacciono molto i dischi del quartetto americano, che poi sono
quelli che ho e conosco. Il quartetto europeo mi fa cagare, mentre del
resto della sua sterminata produzione conosco troppo poco (a parte
l'inevitabile Koln Concert che non mi sconfiffera più di tanto).
Niccolo'.
facchi.jazz
2011-04-02 08:28:39 UTC
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Post by Ago
Nella discografia di Jarrett, a vostro avviso quali sono le perle che vanno
necessariamente ascoltate?
Ho molti suoi dischi, ma molti me ne mancano ancora. Quali mi consigliate di
procurarmi?
Dipende da quale Jarrett ti interessa esplorare tra la sua produzione
in solo, in trio, coi quartetti o quella accademica (o pseudo tale),
tralasciando le sue incisioni da sideman che pure hanno divese perle
(in particolare citerei "Gnu High" di Kenny Wheeler)

Personalmente ritengo non indispensabile la sua produzione accademica,
poiché la sua personalità e la sua originalità, oltre al contributo
musicale spiccano meglio nelle altre proposte.

I due quartetti e il trio, sia quello iniziale con Haden e Motian (che
ha poco di invidiare al secondo più celebrato) che quello con
DeJohnette e Peacock sono in ambito più jazzistico, il piano solo, a
meno che non suoni standards, rientra più propriamente nell'ambito di
"Americana". Citerei qualche opera per tipologia.

In generale ritengo il periodo più creativo di Jarrett quello degli
anni '60-70 anche se a livello di perfezione esecutiva (che non è la
calligrafia di cui parla certa critica superficiale pseudo
intellettuale di sinistra rimasta ad un'idea del jazz intesa solo come
rivolta e privo di una sua ormai acclarata classicità) potresti citare
diverse incisioni dello Standards Trio successivo.

I primi dischi dell'Atlantic- Vortex in trio più passa il tempo e più
acquisiscono rilievo, anche perché tra la discografia non ufficiale si
riscontrano nelle modalità esecutive e nel repertorio diversi brani
suonati poi 30 anni dopo. Secondo me sono indispensabili.

I dischi dl quartetto americano sono tutti interessanti, a tratti
notevoli. Personalmente ho preferenze per la "Survivor's Suite" e
"Death and the Flower", ma non trascurerei "Shades" o "Bop Be"
decisamente più ortodossi jazzisticamente.

Del quartetto europeo ho preferenze alla fine per "Personal
Mountains".

In piano solo escluderei proprio il Koeln concert, opera decisamente
sopravvalutata e mi butterei sulle altre opere successive Staircase e
Sunbear, o precedenti Facing You e Losanna Brema.

Secondo me è inspensabile un solo a Tokyo del 1987 tutto fatto di
standard che contiene una prestazione jazzstica maiuscola e
particolarmente ispirata di Jarrett che dovrebbe essere in DVD.

Sul trio ritengo le sue incisioni dal'1983 al 1986 tutte da prendere,
sino a"Still Live" per la grande freschezza di idee ed esecutiva. Le
successive sono quasi tutte notevoli ma aggiungono poco, con
l'eccezione di "Tokyo' 96" che contiene una versione di "Autumn
Leaves" da urlo più altri brani con esecuzioni e impro di livello
assoluto.

ciao
f.

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