On 19 Mar, 22:26, Niccolo' Carli
Post by Niccolo' CarliPost by AgoE' un barese. Suona basso, contrabasso e organo.
Con quest'ultimo strumento si è inseruti all'ottavo posto della classifica
di Downbeat.
http://www.ilpentagramma.bari.it/downbeat.htm
Do questa notizia per un po' di orgoglio barese, ma anche perché nessuno ne
ha parlato e vorrei sapere se voi siete d'accordo.
E' la prima volta che lo sento nominare quindi non posso esserti
d'aiuto, pero' rispondo ugualmente (per quanto a cazzo) per ilt entativo
di ravvivamento del newsgroup, cui voglio contribuire presto. Perche' un
mesetto fa sono andato a vedere il quartetto di Caterina Palazzi che
m'e' piaciuto assai, e ho comprato una serie di dischi (Darius Jones,
Jaleel Shaw, gli ultimi due di William Parker) davvero belli, e... ma ci
faccio al piu' preso un post a parte! Saremo in due, tre se Riccardo si
rifà vivo, ma speriamo! :)
Niccolo'.
Ciao Nicola.
Purtroppo per problemi vari non ho più molto tempo da dedicare al NG,
soprattutto per scrivere.
Mi spiace che altri non lo facciano ma evidentemente c'è anche poco da
dire.NOn so.
Per quel che mi riguarda sto dedicando il mio tempo libero (poco) alle
falle che ancora ho su diversa musica del passato cui non avevo avuto
un grande accesso sino ad ora più che altro per problemi di
reperibilità. Per esempio le opere di Al Haig, un pianista oggi poco
documentato nonostante abbia fatto diverse incisioni, ma davvero
interessante, anche qualcosa di più.
Sto approfondendo anche l'opera di Zorn e devo dire che è sorprendente
nel suo eclettismo, a volte geniale a volte sconcertante, in certo
avanguardismo che in alcune incisioni mi pare più provocatorio che
artisticamente riuscito. Decisamente uno sperimentatore con pregi e
limiti del caso.
In questo periodo ascolto tantissimo Ahmad Jamal che più passa il
tempo e più risulta essere uno dei pianisti più importanti e influenti
del jazz moderno, ma non disdegno di rituffarmi nel grande jazz
classico, oggi praticamente del tutto trascurato, con la sua
freschezza ritmica irripetibile e quell'atmosfera gioiosa che certo
non è propria di chi si fa iniezioni quotidiane di ritmicamente
scialba produzione europea odierna ECM, sedicente jazzistica.
Benny Goodman in particolare andrebbe rivalutato e non semplicemente
catalogato in modo abbastanza superficiale come il re dello swing e
della musica da ballo anni '30. C'è di più.
Poi, ancora mi emoziono a sentire Shiny Stockings dell'orchestra di
Count Basie e il suono inconfondibile di quell'orchestra e in generale
amo le big bands, magari un po' dimenticate anni '70, come quella di
Rob Mc Connell, la Toshiko Akiyoshi-Lew Tabackin, quella più recenti
ed aggiornate di Bob Mintzer o di Maria Schneider.
Riguardo all'organo, lascerei perdere i posti in classifica e le
graduatorie (un ottavo posto su uno strumento così particolare non mi
pare poi così significativo, anche se lusinghiero). A tal proposito
consiglierei di ascoltarsi un bel disco di Ryan Kisor con Sam Yahel
all'organo della Criss Cross dal titolo "Battle Cry". Niente di nuovo,
niente di trascendentale, ma molto ben suonato e molto jazzistico (più
che altro per merito del trombettista) e di questi tempi per quel che
mi riguarda è grasso che cola.
Sono vecchio? Sono conservatore nei gusti? si può essere, ma me ne
frego di certa fregola a tutti i costi di chi ha bisogno di sentirsi
"aggiornato" e non sa riconoscere un accento jazz. Amo la storia...
ciao
f.